La nostra emotività

Oggi vorrei parlarvi dell’emotività, perché è attraverso questa che noi osserviamo il mondo.

Ogni circostanza che viviamo viene, per così dire, filtrata dal nostro stato d’animo, dalle emozioni di quel preciso del momento.

Rimanendo immersi nell’ascolto di ciò che proviamo è difficile rendersi conto di quanto il nostro sentire incida nella scena che stiamo vivendo.

Se siamo gioiosi, anche un piccolo ostacolo viene visto e affrontato con più leggerezza, ma cosa accade se siamo in una giornata negativa, dove ci sentiamo soli o depressi? Basta un minimo contrattempo per veder precipitare tutta la situazione e ci si lascia affondare in un sentimento di sconforto.

Così si vive in balia delle sensazioni, senza il minimo controllo, o meglio, senza alcuna consapevolezza.

Ma noi possiamo imparare a controllare le nostre emozioni.

Possiamo imparare a essere coscienti di come stiamo vivendo il momento, fermandoci un attimo per respirare e per pensare.

«Ok, è successo questo. Come posso fare per non lasciarmi travolgere?»

Quale emozione abbiamo provato? Rabbia, paura, tristezza? Perché l’abbiamo provata? Senza identificarci nella “vittima” della situazione: «Ecco qui, capitano tutte a me, sono una persona sfortunata, me la sono cercata, mi sta bene!”.

Le cose accadono a prescindere dalla nostra volontà; possiamo comprendere le azioni e le reazioni di tutti i partecipanti solo attraverso l’analisi più realistica dell’avvenimento, come se osservassimo la scena da lontano.

Spesso ci si accorge di aver già vissuto avvenimenti simili. Buffa questa cosa.. «Incontro sempre persone che si comportano così con me..», «Ecco, sempre la stessa storia!»

In genere si tende ad assumere sempre lo stesso comportamento e, per questo, l’avvenimento si ripresenterà e continuerà a ripetersi fino a quando non cambieremo la nostra modalità nel viverlo.

So che può sembrare una impresa difficilissima, ma per esperienza personale posso dirvi che si può raggiungere un equilibrio pressoché costante, tale da non farci più trascinare, in modo altalenante, in alti e bassi.

Si può guardare il mondo con occhi abbastanza neutrali, in modo da gioire per tante piccole cose, per apprezzare ciò che abbiamo e che spesso, presi da rabbia o noia, neppure notiamo.

Si può scegliere e decidere di vivere bene e, così facendo, di far vivere bene le persone che abbiamo attorno in questa meravigliosa esperienza che chiamiamo vita.

Con Amore. 💚

Ricominciamo

Eccomi qui, dopo tanto tempo mi ritrovo davanti alla tastiera pronta a scrivere. Durante questo periodo sono cambiate tantissime cose, o meglio, sono cambiata tantissimo io.

Se ripenso alla me di due, tre anni fa, la vedo come se fosse un ricordo di una vita precedente. Per tutti è stato un periodo intenso e siamo stati messi alla prova da situazioni nuove e travolgenti, ma ora siamo qui.

Cosa mi porto dentro? Cosa ho imparato da questo periodo?

Sicuramente ho imparato che vivere lontani dalle persone che ami è faticoso, ma che non toglie nulla all’amore.

Mio figlio, ormai da molti mesi, lavora in Canada; la distanza è enorme e rende complicato e oneroso affrontare un viaggio per passare un po’ di tempo insieme. L’unica modalità di contatto è il messaggino che, giornalmente, compatibilmente alla differenza di orario (lì sono 9 ore indietro rispetto a Roma), augura il «buon pomeriggio» o la «buonanotte» e, a volte, qualche videochiamata alla sera. In realtà, le modalità erano più o meno le stesse anche quando viveva a Roma; solo al posto della videochiamata, a volte riuscivamo a vederci per una cena o una pizza.

Questa lontananza ha reso lui totalmente autonomo e me consapevole che l’amore è oltre tutto, oltre la distanza fisica, oltre la distanza emotiva e sicuramente oltre la vita.

È lo stesso amore che provo per i miei genitori e per tutte le persone a me care che ora sono oltre il velo, un velo sottilissimo che apparentemente ci separa, ma che invece nulla può fare per impedire all’amore di unirci.

Questo pensiero mi fa sorridere, con tenerezza, dolcezza, totale apertura del cuore.

La seconda cosa che ho imparato riguarda il mio modo di interagire con il mondo. Incredibile come sia avvenuto un clic che mi permette ora di vedere le dinamiche dei rapporti interpersonali in modo diverso, come se le osservassi dall’esterno, in modo più neutro, più oggettivo, ma sempre guidata da una emozione positiva.

Questa modalità è fantastica.

È la dimostrazione di come la nostra emotività governi le nostre giornate. Sta a noi scegliere come viverle. Tutto ciò che accade è neutro, in genere si tende a vedere, e spesso amplificare, l’aspetto negativo, ma è possibile anche vedere quello positivo. Ma di questo ne parlerò meglio prossimamente!

Un abbraccio!