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Grazie

La scorsa settimana sono rientrata in Italia dopo aver fatto un viaggio in Inghilterra con un gruppo organizzato da Anne Givaudan. Il percorso prevedeva la visita a luoghi antichi e sacri: Glastonbury, Swindon, Avebury e Stonehenge; nomi e luoghi che richiamano alla mente Giuseppe D’Arimatea, il Santo Graal, Avalon, re Artù e il mago Merlino.. basta poco per far colmare il cuore da gioia e da Amore.

A Glastonbury abbiamo visitato il Chalice Well, l’Abbazia, il Tor e altri luoghi talmente toccanti da rimanere nei nostri cuori.. Tutto mi è sembrato armonioso e magico.. i luoghi, le esperienze e le meravigliose persone con le quali ho avuto la fortuna di condividere questa esperienza. Le risate, la rana (questa è solo per loro! 🐸😅), la magia che ci ha legati in modo gioioso e raro.

Abbiamo cercato e trovato l’unione tra il sacro femminile e maschile, l’energia di Maria e di Michele, i canali energetici della Terra.

Le foreste di Avalon e l’incontro con la natura per comprendere il rispetto che merita, la bellezza e l’armonia dei luoghi incontaminati dal tocco non sempre benefico dell’essere umano.

E Stonehenge.. magica e bisognosa di Amore.. e il ringraziamento con il cerchio di grano apparso a poca distanza il giorno dopo la nostra visita..

Tanto e tanto altro è stato, è e sarà ancora in tutti noi.

Questo scritto è per ringraziare tutti quanti i partecipanti.. vi voglio bene. 💞

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Siamo tutti “mamme”

Oggi sono qui per fare gli auguri a tutti noi, donne e uomini di qualsiasi età.

Si festeggia l’idea del concepire, del generare, dare alla luce e crescere; ogni volta che abbiamo una idea o un progetto, qualcosa che ci piacerebbe “realizzare” (far divenire reale), siamo “madri”.

E non a caso utilizziamo termini come concepire una idea, cullare una idea, un progetto, vederlo nascere e poi vederlo crescere; chiunque di noi, dal più piccolo al più grande, ha e avrà progetti o idee da far nascere. È l’amore che mettiamo nell’attuarlo che oggi si festeggia.

Per questo motivo, auguro a tutti voi di concepire e veder nascere il vostro progetto più bello, che vi renda orgogliosi e fieri di voi stessi e di ciò che avete generato.

Buona festa della mamma a tutti! 💚

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«Giustizia» o «Giustezza»

Stamattina, durante una passeggiata nel verde con Senna, il mio cane, all’improvviso mi sono venute in mente queste due parole: «Giustizia» e «Giustezza».

Apparentemente sembrerebbero sinonimi, ma, cercando su Google la differenza, mi è uscita questa spiegazione:

«E‘ chiaro che la differenza sta nell’accezione di giustezza, che nel secondo caso diventa giustizia. … Nel primo caso si riferisce al nostro aspetto razionale, nel secondo al complesso dei nostri valori morali.»

Wow!! Però..

Per me, la giustezza è l’astrazione del concetto, è il «giusto», a prescindere dall’interpretazione umana, la giustizia, invece, risente del luogo, delle leggi, dell’epoca e della morale corrispondente. Era morale nel 1692 mandare al rogo che si riteneva una strega? Probabilmente sì, altrimenti ci sarebbe stata una rivolta popolare per impedirlo o farlo smettere.  Ma è stato «giusto» farlo? Bella domanda..

Durante le guerre sante, vennero commesse atrocità degne dei peggiori terroristi, e pensare che furono spronate dalla Chiesa, quindi, da chi, in teoria, rappresentava Gesù e l’Amore puro. È stato morale?

Celebrare con monumenti o statue i grandi comandanti per le loro gesta da conquistatori è stato ed è veramente da considerare moralmente corretto? Li consideriamo idoli, ma le popolazioni invase, e le loro terre devastate, sono d’accordo? E’ stato realmente morale farlo?

A volte, quando proviamo sulla nostra pelle una «ingiustizia», saremmo disposti ad oltrepassare ogni limite, per ottenere «giustizia», ma sarebbe anche «giustezza»?

Tempi strani i nostri..

Secondo voi, potremmo provare a guardare i fatti con gli occhi colmi di «giustezza» almeno per un giorno? chissà.. potremmo scoprire una giustizia poco «giusta»…

Con Amore.

 💚

P.S.: nell’immagine che ho scelto, vedo un volto.. è la stessa espressione che ho io, come conclusione della riflessione.. 🙂

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Cos’è il Natale?

Ho una domanda.. cosa è per voi il Natale?

Per me il Natale è la rappresentazione dell’amore più puro, degli affetti veri, è il proposito di poter essere migliori di come ci vediamo, è la bellezza dello stupore negli occhi di un bambino davanti alle luci dell’albero e dei doni, lo sfrigolio del fuoco in un camino, è l’immagine di un paesaggio innevato, o l’ascolto di canzoni natalizie che riempiono il cuore.

È anche la malinconia per la mancanza di persone care, la tristezza per un tempo ormai passato. Ma quelle persone sono e saranno sempre con noi e in noi e proprio il Natale è quel momento in cui, nel profondo del nostro cuore, nell’intimità del nostro cuore, potremmo sentire il loro amore forte, forte, forte.

Festeggiamo la nascita di Gesù come immagine di fratellanza, integrità, compassione, comprensione, sincerità, gioia, purezza di cuore, Amore, proprio quello scritto con la «A» maiuscola, tutte qualità a cui aspiriamo, ma che, di fatto, non proviamo a coltivare in noi neppure per un momento. Le vediamo talmente alte da non provare minimamente a metterle in pratica, sebbene tutti possiamo averne, anzi, le abbiamo, ma non facciamo nulla per esaltarle e manifestarle, preferiamo rimanere nel giudizio, emettendo sentenze sul comportamento degli altri, nel rancore, rimanendo rigidi sulle nostre posizioni e paure.

E così festeggiamo il Natale con il cuore sopraffatto dal giudizio, dal rancore e dalla rabbia.

Facciamoci un dono quest’anno… soffermiamoci un solo attimo, su ogni nostra azione, ogni nostro pensiero, e proviamo a riconoscere quale emozione ci si nasconde dietro.

Riconoscerle potrebbe essere il nostro vero primo Natale.

Buon Natale a tutti voi.

💚

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Umanità

Umanità… questa parola mi gira in testa da un po’ di giorni…

Qual è il significato che diamo a questo termine? Sul vocabolario Treccani  online ho trovato, tra le altre, questa definizione: «Sentimento di solidarietà umana, di comprensione e di indulgenza verso gli altri uomini».

Mi guardo attorno e vi chiedo: dove è finita la nostra Umanità?

Vedo o ascolto solo rabbia, odio, discriminazione, intolleranza e tanto giudizio… ma cosa è successo? O meglio, cosa abbiamo lasciato che accadesse?

Ci sentiamo i padroni del mondo e, in tanti anni, non abbiamo cambiato di una virgola il nostro comportamento, continuando a distruggere le risorse del pianeta, lasciando i nostri simili morire di fame, o, peggio, uccidere le donne o sterminarci tra noi, oppure uccidendo e mangiando cuccioli di altre specie che condividono con noi la Terra! Bell’esempio di umanità!!

Ci sentiamo superiori, migliori degli altri, ci sentiamo «nel giusto» … e diamo patenti di qualità o bravura basandoci sul nulla… la nostra idea politica è quella giusta, la nostra religione è quella giusta, la nostra interpretazione dei fatti è quella giusta, … ne siamo poi sempre così sicuri? vi invito a riflettere molto su questo, perché siamo tutti coinvolti, nessuno escluso.

Per me «Umanità» è oltre la nazionalità, il colore della pelle, il sesso o la posizione sociale! È l’esatto contrario di intransigenza, egoismo, intolleranza e supponenza!

E’ da un po’ di tempo che stiamo vedendo cose, a dir poco, insolite.. ma quella che più mi ha colpita è stata l’immagine del capo della chiesa cattolica che allontanava in malo modo una persona che aveva osato toccarlo.., sto parlando del capo della chiesa, rappresentante di Gesù che accoglieva anche i lebbrosi accanto a sé, non di uno qualunque..

Ma, poi, si è capito il vero motivo delle «dimissioni» del papa precedente? Pensavo fosse malato ma invece per fortuna non era per quello!

E perché con tutti i beni terreni (quadri, statue, ecc.) presenti in vaticano, a nessuno di loro è mai venuto in mente di venderli ad altri musei o di destinare gli introiti delle visite ai musei vaticani per le popolazioni bisognose? I quadri e le statue sarebbero comunque ammirabili, solo che ne guadagnerebbero le persone in difficoltà. Perché ci stupiamo se poi i primi a non dare l’esempio sono proprio quelli che dovrebbero rappresentare l’Amore con la “A” maiuscola? E non mi riferisco certo ai parroci che con mille difficoltà tirano avanti avendo fede cieca, o, ancora di più, ai missionari che rischiano di morire cercando di fare del bene.

Abbiamo cercato per secoli e secoli esempi, miti, idoli da osannare, imitare, pregare e non ci siamo mai soffermati a cercare in noi l’esempio a cui aspirare. Perché li vedremo cadere ad uno ad uno per poi scoprire che siamo noi quelli perfetti, anche con tutte le nostre imperfezioni, perché ciascuna di loro rappresenta per noi un insegnamento. Non troveremo mai la persona che ci ama follemente se prima non ci amiamo follemente da soli, non troveremo mai un lavoro soddisfacente se prima non siamo soddisfatti di noi stessi e di ciò che sappiamo fare. Le amicizie? Le persone restano accanto a noi il tempo necessario per farci comprendere qualcosa di noi stessi, si possono perdere lungo la strada e possiamo anche ritrovarli al momento giusto. Ma non dimentichiamo mai che tutto ciò che è al nostro esterno è solo un semplice specchio che riflette qualcosa di noi, per farcelo vedere meglio.

E quando mostriamo intolleranza, odio, discriminazione verso gli altri, in realtà la stiamo provando per noi stessi, perché quei sentimenti sono in noi e sono legati alla nostra storia, che oggi abbiamo l’opportunità unica di riconoscere e risolvere.

Non ci credere? Va bene, io ne sono veramente convinta.

Quando sentite dire che “siamo creatori” è perché i nostri pensieri si materializzano in situazioni o eventi sulla Terra, come se tutti i nostri pensieri negativi si accumulassero in un pentolone e poi si riversassero in una parte del mondo, o tra di noi, con una esplosione di violenza o di intransigenza.

Abbiamo dimenticato di essere Esseri perfetti e ci stiamo lasciando trasportare dalle emozioni più negative e tossiche che esistono. Ma anche questa è una nostra scelta, e sta a noi cambiarla, perché possiamo farlo facilmente solo volendolo. Basterebbe fermarci un momento a riflettere quando discriminiamo, offendiamo, attacchiamo o giudichiamo.. accorgersi di farlo, è già il primo passo.

Mi guardo intorno e quello che vedo è una massa di persone che ha perso la propria umanità… ma so che siamo Esseri e che torneremo presto ad essere anche Esseri Umani.

Proviamo tutti a ragionare con il cuore e non con la testa..

Vi voglio bene.

💚

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VITA

Qualche giorno fa ho scattato questa foto dopo aver guardato il cielo davanti la mia casa… non so, mi è sembrato di leggere la parola «VITA», forse la scritta appare anche più chiara guardando la foto capovolta… così ho ripensato a come stiamo vivendo da quasi un anno e mezzo.
Qual è la qualità della vita che ci siamo concessi? Viviamo immersi nella paura.
La paura, come la tristezza, sono le emozioni che ci fanno star male, che rovinano e influenzano il nostro umore, e quindi la nostra qualità di vita.
La paura porta alla separazione, alla divisione.
Quello che, però, non sempre tutti ricordano è che abbiamo un antidoto naturale e molto efficace per combatterle: dobbiamo usare le emozioni positive.
Avete mai notato che, se stiamo provando gioia, allegria, spensieratezza e amore, in noi paura e tristezza scompaiono? Non possono coesistere, mai, perché, energeticamente parlando, stiamo proprio vibrando a diverse frequenze, e quando stiamo «su» con il morale, tutto sembra più leggero e vivibile, mentre nei momenti di «giù», tutto appare pesante e faticoso.
Ho scritto intenzionalmente «giù» anche se la prima parola a cui ho pensato è stato «down», come il «lockdown», guardate anche come una semplice parola ci porta giù…
L’antidoto naturale è utilizzare la gioia, l’allegria, la spensieratezza e l’amore, perché solo pronunciando queste parole, l’effetto benefico si sente e viene percepito da tutte le nostre cellule.
Mi piacerebbe darvi un consiglio: se vi sentite presi da paura o tristezza, spostate subito la vostra attenzione su qualcosa di positivo; potrebbe essere guardare un paesaggio meraviglioso, o giocare e scherzare con un bambino, guardare un programma o un film divertente, giocare come facevamo da bambini, con leggerezza e spensieratezza, mettere musica e ballare, guardare e abbracciare chi amiamo.
Non sottovalutate la potenza delle emozioni positive, possono veramente fare molto per farci stare bene!
I tempi sono quelli che sono, nessuno può sapere cosa accadrà domani, ma non dimentichiamoci mai del potere che abbiamo in noi di cambiare il nostro stato d’animo, l’umore, per tornare ad essere bambini, leggeri nell’anima e tornare a vivere.

Vi voglio bene 💚

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Il vero Spirito del Natale

Qual è il significato che diamo allo «Spirito del Natale»?

Per anni abbiamo partecipato a corse, file, caos per afferrare regali, cenoni, luci, addobbi, per far apparire questa festa come quella più bella, più sfarzosa, l’albero più alto, più luminoso, i doni più grandi e costosi..

Abbiamo fatto «apparire» il Natale attorno a noi, e, probabilmente, lo abbiamo fatto sbuffando per la fatica, per il dovere di farlo, per dover rivedere qualche parente fastidioso.

Lo abbiamo reso così per anni e anni.. ma è questo il senso vero del Natale?

Proprio ora che abbiamo la sensazione che qualcosa o qualcuno ci impedisca di viverlo e sentirlo «nostro», proprio ora, proviamo a riscoprire in noi quali sono le vere emozioni di questa festa.

Se fossimo bambini e qualcuno ci avesse chiesto di parlare del Natale, probabilmente avremmo risposto con compassione, senso di fratellanza e di uguaglianza, l’essere amorevoli con gli altri, disponibili, supportarsi a vicenda.. e dove sono queste cose in noi ora? Dove?

E’ la festa che più le rappresenta, ma ora mi guardo intorno e vedo solo giudizio, critica, attacchi, schieramenti, nulla che faccia di nuovo «cantare le persone dai balconi».. o quel pianoforte con il quale un uomo intonò  Imagine di John Lennon dopo un attentato in Europa, da far accapponare la pelle per la forza e l’amore che sprigionavano da quella voce…!

Non vedo neppure la pietà compassionevole, la dolcezza nello scambiarsi uno sguardo, un sorriso, la fratellanza degli uni con gli altri, senza alcuna divisione.. Eppure questo è il Natale..

Non riusciremo a trascorrere le feste in famiglia tutti insieme, ma sicuramente possiamo sentirci uniti come una famiglia, nel pieno spirito della festa.. dipende solo da noi.

Vi auguro di riscoprire in voi tutto l’Amore e la dolcezza che nascondete con tanta cura nel vostro cuore..

Buon Natale a tutti!

🎄💚🎄

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Tutto è come prima?

Pensiamo davvero di essere come eravamo sei mesi fa?

Anche se siamo tornati a vedere le partite in tv, siamo tornati a lavorare negli uffici, a fare la spesa senza le lunghe file, tutto è cambiato rispetto a prima.

Siamo stati costretti a guardarci dentro, ne abbiamo avuto paura, ma non abbiamo avuto scelta. Alcuni si sono riposati, hanno apprezzato lo stare in casa e vivere a dimensione umana, considerando la casa come un rifugio sicuro e confortante; altri hanno sofferto una prigionia e una inattività anomala, hanno risentito della impossibilità di frequentare parenti e amici, moltissimi hanno dovuto affrontare problemi economici esistenziali, molti si sono ritrovati pesantemente soli.

Le cose dentro di noi, nel nostro cuore, sono state difficili da comprendere ma inesorabilmente abbiamo dovuto affrontare le nostre paure, le nostre tristezze, perché non potevamo superarle senza averle attraversate.

Siamo uguali a prima? Proprio no.. il cambiamento che, nonostante noi, è avvenuto, ci porterà a mantenere una attenzione diversa per molte cose.. abbiamo avuto la possibilità di tornare umani e da questo non torneremo indietro.

Diamo risalto alle belle cose, alla gioia, all’unione, non alimentiamo sentimenti di odio, giudizio e rabbia.. fanno solo stare male noi e gli altri ..

Ed è ora di dire basta allo stare male.. viviamo nella gioia e nell’amore, perché abbiamo finalmente aperto il cuore alla vita..!

💚

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Camminiamo insieme

Lo stiamo facendo da sempre e non ce ne siamo mai resi conto..

Forse solo ora, costretti a restare isolati ed in compagnia di noi stessi, solo  ora dicevo, cominciamo a guardarci dentro.

Cosa troveremo in noi?

Sicuramente tanta paura.. paura per i nostri cari, paura per noi, e in fondo, paura che il mondo da noi conosciuto non esista più.

Cerchiamo però di comprendere bene cosa, del mondo di ieri, sia così importante da essere rimpianto.

Se guardo alle mie giornate di un mese fa, vedo una persona stanca che rincorre la vita, tra orari, scadenze, percorsi, traffico, lavoro.

E, al livello personale, screzi, fraintendimenti, discussioni, giudizi su persone che mi vivono accanto.

Una vita faticosa, non solo per il fisico, ma soprattutto per l’anima.

Ora?

Personalmente sono serena dentro. Sto bene.

Sto rispettando me stessa e i miei tempi nel fare le cose; ho la fortuna di poter lavorare da casa e dedico al lavoro il giusto tempo.

Ho il piacere di guardare il mio giardino e di trovarci il soffione che mi piace tanto.

E intorno a me una parte della mia famiglia, che amo e rispetto. Ma anche quelli che non mi sono accanto fisicamente, sono con me, nei miei pensieri, molto più di prima, in modo molto più autentico.

Sento la mancanza fisica di un abbraccio con loro, mi accontento di un sorriso in videochiamata, ma ora so quanto sia importante quel sorriso per il mio cuore.

Certo, vedo il dolore, i lutti, la paura della malattia, per il proprio lavoro, per il proprio futuro economico.

Il dolore lo vedo e lo rispetto.

Sto provando a non farmi trasportare dalle emozioni negative che ci sono dietro, e provo a guardare questi reali problemi solo con grande rispetto, immensa comprensione e infinito Amore.

E faccio scendere le lacrime quando vedo la gente cantare, battere le mani, suonare per farsi vedere dal loro prossimo, l’altra parte di sé, apparentemente separata.

E voi? Avete provato a riflettere su questo?

L’isolamento ci ha portati a cercare il cuore degli altri intorno a noi e potremo dire di averlo trovato solo quando non parleremo più di italiani, francesi, tedeschi, americani o cinesi o di qualsiasi altra nazionalità o etnia esistente sulla Terra.

Quando comprenderemo, con il cuore, che non esiste separazione tra gli uomini, perché siamo solo noi a volerla vedere così ad ogni costo.

E allora, solo allora, ci renderemo conto di essere tornati all’Uno.

Camminiamo insieme.

💚

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Il Natale di Gaia

Quest’anno, per Natale, vi chiedo una cosa un po’ strana.. vi chiedo un regalo per la Terra, Gaia, che ha veramente bisogno di ciascuno di noi.

Fermatevi un minuto, da soli o in compagnia, e chiudete gli occhi immaginando di fronte a voi un enorme soffione.

Per ciascun seme, pensate o dite ad alta voce una qualità che vorreste regalare alla Terra: Amore, Pace, Gioia, Serenità, Stabilità, Fratellanza, Comprensione, Assistenza, Unione, o qualsiasi altro dono che vorreste farle con il cuore.

A questo punto, con tutto il fiato che avete, soffiate sul soffione ed immaginate che tutti i suoi semi, carichi dei vostri preziosi doni, vengano sparsi nell’aria e raggiungano le parti del pianeta che ne hanno un estremo bisogno..

Un piccolo gesto, da fare, con altri o da soli, ma che può cambiare il destino di ciascuno di noi.

Sereno Natale Gaia, sereno Natale a tutti.

💚

P.S.: Per chi vuole, la meditazione del soffione è disponibile al link http://sois.fr/fileadmin/mp3/Pissenlit_fr_it.mp3

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È questione di scelta

Siamo tutti in grande difficoltà, fisica ma, soprattutto, emotiva. È un periodo decisamente faticoso che sta riportando a galla tante storie, tanti episodi vissuti, antichi, ma che, inconsciamente, ci hanno accompagnato per tutta la vita.

Sarà che sono da sempre alla continua ricerca di serenità, tranquillità e pace, ma continuo a notare, intorno a me, l’affanno con cui tanti si ritrovano a vivere o forse solo a sopravvivere.

Stamattina, venendo al lavoro, ho avuto modo di «arrabbiarmi» con autisti spavaldi, indisciplinati e decisamente un po’ stronzi, che furbescamente si insinuavano tra le file per guadagnare 3-5 minuti di tempo nel traffico. Ecco, un episodio così, qualche tempo fa, avrebbe fatto di me una potenziale assassina, perché la voglia di strangolarli mi sarebbe salita velocissimamente, e la rabbia avrebbe annebbiato il mio cervello.

Qualche tempo fa, ma, per fortuna, ora non più..

Sarà la stanchezza, lo sfinimento, ma effettivamente mi chiedo perché farsi il sangue amaro, o farsi impossessare dalla rabbia, per episodi come questi.. E lo stesso vale per gli attriti con il vicino, col capo, con il figlio, il padre, il parente lontano, l’amico su Facebook, ogni essere vivente con il quale troviamo un motivo di possibile scontro.

Altre volte, leggendo qua e là, provo un malessere comprendendo quanto ancora siamo lontani dal concetto di «fratellanza», dai principi cristiani con i quali piace riempirci la bocca.. ma che nei fatti, sono lontani anni luce dal nostro cuore. E spesso questa distanza è assurdamente più grande proprio in chi si professa cristiano..

Volendo dare una interpretazione puramente sociale, mi verrebbe da dire che spesso, alla base, manca il senso civico, il rispetto dell’altro, chiunque esso sia, qualunque sia il sesso o il colore della sua pelle. Ma come si sa, l’educazione civica non si insegna più, neppure in casa, per cui passa il messaggio che bisogna essere «furbi» per vivere e ottenere di più dalla vita e che chi si comporta in modo «corretto», alla fine, è solo un povero scemo..

Volendo dare una interpretazione umana, invece, mi viene da chiedere a cosa serva alimentare questa rabbia, questa collera collettiva? A me, a noi tutti, personalmente, cosa porta di utile alimentarla? La nostra giornata, la nostra vita scorrerà lo stesso, e sta solo a noi decidere come vivere, sta solo a noi stabilire la qualità che vogliamo dare alla nostra vita.

Vivere così ci piace? Vivere di tensioni, di ansie e di paure è veramente quello che vogliamo? Come ci arricchiamo interiormente alimentando odio invece che amore? Veramente ci sentiamo superiori agli altri con tanto odio nel cuore? E questo è quanto sperava Gesù dando origine al Cristianesimo? Stiamo veramente facendo quanto Lui auspicava?

La mia risposta a tutto questo è «basta, non ne posso più».

La domanda successiva che mi pongo è questa: come posso fare per uscire fuori da tutto questo?

E la risposta è così semplice.. dobbiamo lasciar andare, dobbiamo lasciar scorrere, fluire le cose, i fatti, le situazioni. Lasciar andare, imparando ad agire e non più a reagire; comprendere che l’unica cosa che possiamo cambiare è noi stessi, non possiamo cambiare altro che il nostro cuore.

E tanto più vediamo lo schifo intorno a noi, tanto più lo schifo è in noi, perché ormai sappiamo che il mondo intorno e l’«altro» sono solo specchi nei quali ci riflettiamo e vediamo in nostro sentire profondo.

Vediamo un commento violento? Lasciamolo lì, non alimentiamo il sentimento negativo che c’è dietro, perché spesso, dietro una difesa si nasconde la stessa violenza dell’attacco.

Tutto è caotico? Disumano? Tutto è un caos? Cerchiamo di mettere ordine in noi, confidiamo nel nostro cuore e alimentiamo l’armonia, la pace, la serenità e così facendo, troveremo, anzi!, creeremo un mondo migliore.

Qualche giorno fa ho letto delle parole bellissime e piene di amore e che ora voglio condividere qui come messaggio di speranza e soluzione quotidiana:

«Bella la delicatezza di fermarsi. Appena in tempo, per non ferire.»           Cit. Web

💚

 

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Gratitudine per il nostro pianeta Terra

La Terra è un pianeta meraviglioso, azzurro, bianco e verde, unico e fondamentale per la nostra esistenza.

In questi giorni, è stato commovente e bellissimo vedere le immagini della Terra, immersa nello spazio, in occasione del volo dell’astronauta italiano Luca Parmitano sulla Soyuz e poi sulla Stazione Spaziale Internazionale (l’ISS)…!

Per molti anni abbiamo sentito parlare di surriscaldamento globale, di sfruttamento sconsiderato della Terra, del disboscamento delle zone verdi di tutto il mondo, di preoccupazione per il benessere del nostro Pianeta.

Ma ci siamo veramente mai soffermati su quanto ha fatto e fa, ogni giorno, la Terra per noi? Cosa ha sopportato nei vari anni…? Esperimenti ed esplosioni, violenze, ferite che non hanno mai limitato il suo donarsi totalmente alla nostra esistenza, al nostro nutrimento, al nostro benessere.

Come sapete bene, anche perché lo ha confermato la scienza (esistono molti articoli anche della NASA), è iniziata la fase di inversione dei poli: «L’inversione del poli magnetici è un fenomeno naturale e periodico, avvenuto almeno un centinaio di volte negli ultimi 170 milioni di anni. L’ultima inversione completa è avvenuta circa 780mila anni fa, come ci ha riferito il dottor Domenico Di Mauro, ricercatore dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e coordinatore di tre osservatori geomagnetici in Italia. Un’inversione quasi completa, che alla fine non si è concretizzò, è avvenuta 40mila anni fa[1]

Gaia sta per affrontare un grosso cambiamento, e con lei, anche tutte le razze e le specie che vivono qui; ritengo doveroso e opportuno riconoscerle ora quanto ha fatto per noi.

E allora ben vengano tutte le iniziative a supporto del benessere del pianeta, Greta Thunberg e tutti i movimenti ambientalisti, perché non è importante fare le cose con l’onestà intellettuale richiesta, non siamo noi a dover stabilire chi agisce per il benessere del Pianeta e chi si muove per il proprio tornaconto: la cosa giusta è fare qualcosa di buono per la Terra.

Dovremmo tornare tutti alla natura: quest’anno ho deciso di prendere alcune piantine di verdure e piantarle in diversi vasi in giardino… sapeste che gioia mangiare i pomodorini raccolti direttamente dalla pianta!!!

Non diamo sempre tutto per scontato, dedichiamo del tempo o anche un solo pensiero, nell’arco della giornata, a ringraziare la Terra di quanto da sempre ci offre: coltivazioni, acqua, aria, nutrimento in tutte le sue forme, nonostante le continue ferite da noi inferte. Per non parlare dei meravigliosi tramonti e spettacolari paesaggi visibili intorno a noi!!

Ecco, io tengo molto ad esprimere anche qui la mia immensa gratitudine per la nostra Terra, che, insieme al Sole, permette a noi, piccoli esseri, di esistere.

Grazie Gaia! 💚

[1] Testo preso da https://scienze.fanpage.it/inversione-dei-poli-magnetici-sempre-piu-vicina-cosa-sta-succedendo-e-quali-sono-i-rischi/“; altre informazioni in https://www.igag.cnr.it/index.php/11-news-igag/13-inversione-di-polarita-magnetica-in-meno-di-un-secolo?jjj=1563881938138

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Nuova vita

È passato molto tempo dall’ultima volta che ho scritto qualcosa… molte le cose accadute, molti impegni, molta fatica, ma siamo qui a vivere la vita.

Per tutti è un periodo complesso che ha tirato fuori avvenimenti e storie cicliche, venute a galla per essere comprese e poi risolte.

Quello che dobbiamo fare tutti, io per prima, è non combattere, non «reagire» a quanto accade, affrontando la vita in modo «morbido» e lasciando andare le cose in modo naturale.

Non è una cosa semplicissima, ma il risultato è garantito. Lottare, controbattere, arrabbiarsi, urlare, e quindi dispiacersi, riempirsi di tristezza, soffrire, avere paura, sono tutte emozioni che ostacolano il raggiungimento del nostro scopo: vivere bene, con gioia, amore e serenità. Tutto quello che ci allontana da queste tre cose, genera le sensazioni spiacevoli che ho elencato prima, che feriscono e fanno stare male.

C’è sempre una soluzione, c’è sempre una alternativa che ci porterebbe a vivere meglio, è sufficiente assecondare la vita, non combatterla.

Questo non significa avere un atteggiamento negativo o rinunciatario, piuttosto cercare di «osservare» gli avvenimenti in modo il più possibile neutro, «agire» e non «reagire» alle singole circostanze.

Chi ha periodi difficili e duri con cui confrontarsi quotidianamente, può limitarsi a vivere nel presente, senza farsi condizionare da quanto teme possa accadere in futuro, frutto, nella sua mente, di ciò che è accaduto nel passato. Ma futuro e passato, qualunque essi siano, fanno comunque parte di noi e contribuiscono a fare di noi quello che siamo «ora».

Lasciamo andare gli avvenimenti negativi vissuti perché sono nel passato e lì devono restare.

Perdoniamo a noi stessi gli eventuali errori commessi, perché ci hanno reso ciò che siamo oggi, senza giudizio, non c’è nulla da perdonarsi o perdonare, ogni cosa è quello che doveva essere. E non c’è nulla da perdonare agli altri, perché anche il solo pensare di “poter perdonare” ci riporta nel ruolo di vittima o carnefice e ci mantiene all’interno di emozioni negative senza, di fatto, aiutarci a vivere meglio.

Il nostro fine è comprendere quanto siano fondamentali Amore, Gioia e Serenità e quanto sia importante vivere in comunione con il nostro prossimo; lo notiamo di più proprio in un periodo dove la società tenta di metterci l’uno contro l’altro, andando ad alimentare tutte quelle emozioni negative che ci allontanano inesorabilmente dal nostro obiettivo.

Cercate di fare il più possibile ciò che vi piace, ma soprattutto, non costringetevi a fare quello che non vi va di fare; dedicatevi alle cose belle, alimentate sensazioni piacevoli, musica, ballo, arte, date voce alle vostre aspirazioni…!

Ogni vita vissuta è unica e irripetibile e merita di essere vissuta al meglio.

Buona vita a tutti! 💚

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Cambiamenti

Tutti stiamo vivendo un periodo di grossi sconvolgimenti; alcuni di noi li vivono in prima persona, altri, invece, li vivono in persone molto vicine e care…

A volte ci ritroviamo ad essere come l’acqua nella pentola bollente e di essere al punto in cui il bollore la fa fuoriuscire dai bordi… non c’è modo di abbassare in tempo il fornello, l’acqua uscirà lo stesso.

Le sensazioni di sorpresa, stupore, dolore o rabbia si alternano nei nostri cuori e ci rendono confusi, insicuri e impauriti; quello che però dobbiamo sapere è che da tutto questo dolore può uscire solo del bene.

Qualunque sia il futuro della nostra vita, i cambiamenti ci scuotono dal torpore nel quale ci eravamo rifugiati, insoddisfatti nel cuore pur sentendoci al sicuro. La sensazione di sicurezza nasce però dalla paura del cambiamento, e spesso, preferiamo il certo all’incerto anche se quel «certo» non è il meglio per noi.

Ho trovato un articolo molto interessante che ho aggiunto anche sul blog (questa la URL: https://spiraglidiluce.org/2017/03/02/il-lato-oscuro-della-zona-di-comfort/), che spiega molto bene cosa significhi per noi essere nella “zona confortevole”.

«Non esiste, infatti, solo la zona confortevole, di cui abbiamo parlato prima, ma anche una zona oscura. In questa seconda zona, ci si abitua alla disarmonia ed alla sofferenza. Ci si abitua così tanto che ad un certo punto diventa quasi irrinunciabile il viverci dentro.»

Spesso si fa fatica ad uscire dalla routine della nostra vita; può essere soddisfacente o dura, ma non importa, perché per noi quella è “la nostra vita”.

Quello che, invece, dovremmo sempre chiederci è se la nostra vita ci rende felici, perché solo se siamo gioiosi, in pace con noi stessi e con gli altri, possiamo veramente dire che quello che stiamo vivendo è il bene per noi.

Quando invece ci rendiamo conto che in noi manca la sensazione di felicità e serenità interiore, allora, molto probabilmente, ci stiamo accontentando di qualcosa che assomiglia molto alla zona oscura di cui parlava l’articolo.

Non dobbiamo più avere paura, non abbiate paura di vivere cercando, aspirando alla gioia, alla felicità. Non scambiate l’abitudine per felicità, perché non gli assomiglia affatto!!

Basta accettare compromessi, basta essere esitanti…!!! Troviamo in noi il coraggio di affrontare le nuove avventure che la vita ci propone, con gioia e speranza!

Auguro a tutti voi un nuovo anno, il 2019, che vi permetta di raggiungere il vostro traguardo, stracolmo di gioia e Amore!

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In evidenza

Amico specchio

L’amico specchio di cui vorrei parlarvi non è quello che atterrisce molte persone, soprattutto prima del periodo estivo (perché non c’è alcuna “prova costume” da sostenere…!), ma è quello che quotidianamente accade senza che noi ce ne rendiamo conto.

La vita ci presenta di continuo situazioni «specchio» di ciò che è presente in noi.

In genere abbiamo tutti una persona in cui notiamo, in modo eclatante, il difetto o i difetti, che ci infastidiscono sopra ogni cosa; una evidenza così forte da oscurare tutti i suoi lati positivi e personificarla nel difetto.

Bene.

La maggior parte delle volte il difetto che vediamo nell’altro, tanto irritante, è una nostra caratteristica.

So che ora molti di voi diranno: «Si sta sbagliando! Non è così, non è così PER ME!»

Quando ci troviamo di fronte a persone che hanno tutte la stessa tipicità negativa, quando questa caratteristica risuona dentro di noi, per poi continuare a ripresentarsi in altre circostanze, credetemi, è una peculiarità nostra.

Chi nota spesso l’aggressività delle persone, molto probabilmente, in fondo a se stesso, ha una aggressività, magari repressa, ma presente; lo stesso accade per chi nota la debolezza altrui, perché probabilmente ha delle fragilità che non accetta.

Tutte le situazioni che ciclicamente la vita ci ripresenta, sono gli indizi da utilizzare per capire qualcosa di più su noi stessi, con l’obiettivo di riconoscere il problema, ma tenendo presente che poi dobbiamo anche comprenderlo e accettarlo. Vedremo allora che le circostanze ripetitive saranno sempre meno frequenti fino a non presentarsi più e quello sarà il segnale che ne siamo usciti.

La vita offre l’opportunità di svolgere un grande lavoro su noi stessi, ma deve essere fatto senza finzione se si vuole veramente riuscire a stare bene. Diciamoci la verità, in queste contesti, non è facile convivere con noi stessi, perché in fondo sappiamo benissimo di avere qualcosa da risolvere!

Ma, come scrivevo prima, le situazioni devono essere prima comprese e poi accolte.

Dobbiamo accettarci così come siamo sempre, perché non c’è passato che conti, non c’è futuro già deciso, c’è il presente e solo il presente con cui confrontarci.

Ripensare continuamente al passato, ai nostri errori di allora o agli errori altrui, non porta a nulla, crea solo scompenso, ansia, rabbia, tristezza. Avete fatto caso che si rimugina molto più sugli eventi negativi del passato e quasi mai sulle situazioni che ci hanno resi felici? O, se si pensa ad un momento gioioso, è solo per notare che non c’è più? Guardiamo al negativo con una facilità sconcertante, ma sbagliamo a farlo.

Il passato, nel bene e nel male, ci ha resi quello che siamo. Ha importanza solo in funzione di quello che siamo OGGI. Non c’è errore o rimpianto su cui scervellarsi, siamo oggi quello che siamo, è così e basta.

Il futuro? Chi guarda al futuro sa bene che sono soltanto speranze o timori, a seconda del proprio stato d’animo, ma nulla di certo.

Quello su cui dobbiamo puntare, quello su cui possiamo contare, è solo «l’adesso».

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Festa del Primo Maggio

Partendo dal presupposto che tutti i lavori sono utili, dovremmo cominciare a cambiare l’idea del lavoro che abbiamo avuto sino ad oggi.
Provando ad immaginare il mio mondo migliore, in un’ottica di comunità, vedo l’attività di ognuno volta ad essere un sostentamento reciproco, dove ciascuno fa la sua parte senza secondi fini personali, dove non c’è un interesse economico perché si è trasformato in attività sociale.
Un mondo dove a nessuno manca nulla, senza ricchi o poveri, senza guadagno personale ma solo interesse di tutti. Ciascuno svolge una attività di un certo numero di ore per il bene comune e tutti contribuiscono serenamente.
Si produce cibo e si fornisce, si producono beni e si distribuiscono.
Certo sarebbe una bella crescita personale assumersi la responsabilità del bene comune, senza sfruttatori e furbetti.
Forse dovremo aspettare ancora un po’.. ma so che prima o poi ci arriveremo.
Consiglio a tutti di cercare e vedere il film «Il pianeta verde», ottimo esempio di come siamo e di come potremmo essere.
Buon primo maggio a tutti. 💚

La nostra emotività

Oggi vorrei parlarvi dell’emotività, perché è attraverso questa che noi osserviamo il mondo.

Ogni circostanza che viviamo viene, per così dire, filtrata dal nostro stato d’animo, dalle emozioni di quel preciso del momento.

Rimanendo immersi nell’ascolto di ciò che proviamo è difficile rendersi conto di quanto il nostro sentire incida nella scena che stiamo vivendo.

Se siamo gioiosi, anche un piccolo ostacolo viene visto e affrontato con più leggerezza, ma cosa accade se siamo in una giornata negativa, dove ci sentiamo soli o depressi? Basta un minimo contrattempo per veder precipitare tutta la situazione e ci si lascia affondare in un sentimento di sconforto.

Così si vive in balia delle sensazioni, senza il minimo controllo, o meglio, senza alcuna consapevolezza.

Ma noi possiamo imparare a controllare le nostre emozioni.

Possiamo imparare a essere coscienti di come stiamo vivendo il momento, fermandoci un attimo per respirare e per pensare.

«Ok, è successo questo. Come posso fare per non lasciarmi travolgere?»

Quale emozione abbiamo provato? Rabbia, paura, tristezza? Perché l’abbiamo provata? Senza identificarci nella “vittima” della situazione: «Ecco qui, capitano tutte a me, sono una persona sfortunata, me la sono cercata, mi sta bene!”.

Le cose accadono a prescindere dalla nostra volontà; possiamo comprendere le azioni e le reazioni di tutti i partecipanti solo attraverso l’analisi più realistica dell’avvenimento, come se osservassimo la scena da lontano.

Spesso ci si accorge di aver già vissuto avvenimenti simili. Buffa questa cosa.. «Incontro sempre persone che si comportano così con me..», «Ecco, sempre la stessa storia!»

In genere si tende ad assumere sempre lo stesso comportamento e, per questo, l’avvenimento si ripresenterà e continuerà a ripetersi fino a quando non cambieremo la nostra modalità nel viverlo.

So che può sembrare una impresa difficilissima, ma per esperienza personale posso dirvi che si può raggiungere un equilibrio pressoché costante, tale da non farci più trascinare, in modo altalenante, in alti e bassi.

Si può guardare il mondo con occhi abbastanza neutrali, in modo da gioire per tante piccole cose, per apprezzare ciò che abbiamo e che spesso, presi da rabbia o noia, neppure notiamo.

Si può scegliere e decidere di vivere bene e, così facendo, di far vivere bene le persone che abbiamo attorno in questa meravigliosa esperienza che chiamiamo vita.

Con Amore. 💚

Ricominciamo

Eccomi qui, dopo tanto tempo mi ritrovo davanti alla tastiera pronta a scrivere. Durante questo periodo sono cambiate tantissime cose, o meglio, sono cambiata tantissimo io.

Se ripenso alla me di due, tre anni fa, la vedo come se fosse un ricordo di una vita precedente. Per tutti è stato un periodo intenso e siamo stati messi alla prova da situazioni nuove e travolgenti, ma ora siamo qui.

Cosa mi porto dentro? Cosa ho imparato da questo periodo?

Sicuramente ho imparato che vivere lontani dalle persone che ami è faticoso, ma che non toglie nulla all’amore.

Mio figlio, ormai da molti mesi, lavora in Canada; la distanza è enorme e rende complicato e oneroso affrontare un viaggio per passare un po’ di tempo insieme. L’unica modalità di contatto è il messaggino che, giornalmente, compatibilmente alla differenza di orario (lì sono 9 ore indietro rispetto a Roma), augura il «buon pomeriggio» o la «buonanotte» e, a volte, qualche videochiamata alla sera. In realtà, le modalità erano più o meno le stesse anche quando viveva a Roma; solo al posto della videochiamata, a volte riuscivamo a vederci per una cena o una pizza.

Questa lontananza ha reso lui totalmente autonomo e me consapevole che l’amore è oltre tutto, oltre la distanza fisica, oltre la distanza emotiva e sicuramente oltre la vita.

È lo stesso amore che provo per i miei genitori e per tutte le persone a me care che ora sono oltre il velo, un velo sottilissimo che apparentemente ci separa, ma che invece nulla può fare per impedire all’amore di unirci.

Questo pensiero mi fa sorridere, con tenerezza, dolcezza, totale apertura del cuore.

La seconda cosa che ho imparato riguarda il mio modo di interagire con il mondo. Incredibile come sia avvenuto un clic che mi permette ora di vedere le dinamiche dei rapporti interpersonali in modo diverso, come se le osservassi dall’esterno, in modo più neutro, più oggettivo, ma sempre guidata da una emozione positiva.

Questa modalità è fantastica.

È la dimostrazione di come la nostra emotività governi le nostre giornate. Sta a noi scegliere come viverle. Tutto ciò che accade è neutro, in genere si tende a vedere, e spesso amplificare, l’aspetto negativo, ma è possibile anche vedere quello positivo. Ma di questo ne parlerò meglio prossimamente!

Un abbraccio!