Eccomi qui, dopo tanto tempo mi ritrovo davanti alla tastiera pronta a scrivere. Durante questo periodo sono cambiate tantissime cose, o meglio, sono cambiata tantissimo io.
Se ripenso alla me di due, tre anni fa, la vedo come se fosse un ricordo di una vita precedente. Per tutti è stato un periodo intenso e siamo stati messi alla prova da situazioni nuove e travolgenti, ma ora siamo qui.
Cosa mi porto dentro? Cosa ho imparato da questo periodo?
Sicuramente ho imparato che vivere lontani dalle persone che ami è faticoso, ma che non toglie nulla all’amore.
Mio figlio, ormai da molti mesi, lavora in Canada; la distanza è enorme e rende complicato e oneroso affrontare un viaggio per passare un po’ di tempo insieme. L’unica modalità di contatto è il messaggino che, giornalmente, compatibilmente alla differenza di orario (lì sono 9 ore indietro rispetto a Roma), augura il «buon pomeriggio» o la «buonanotte» e, a volte, qualche videochiamata alla sera. In realtà, le modalità erano più o meno le stesse anche quando viveva a Roma; solo al posto della videochiamata, a volte riuscivamo a vederci per una cena o una pizza.
Questa lontananza ha reso lui totalmente autonomo e me consapevole che l’amore è oltre tutto, oltre la distanza fisica, oltre la distanza emotiva e sicuramente oltre la vita.
È lo stesso amore che provo per i miei genitori e per tutte le persone a me care che ora sono oltre il velo, un velo sottilissimo che apparentemente ci separa, ma che invece nulla può fare per impedire all’amore di unirci.
Questo pensiero mi fa sorridere, con tenerezza, dolcezza, totale apertura del cuore.
La seconda cosa che ho imparato riguarda il mio modo di interagire con il mondo. Incredibile come sia avvenuto un clic che mi permette ora di vedere le dinamiche dei rapporti interpersonali in modo diverso, come se le osservassi dall’esterno, in modo più neutro, più oggettivo, ma sempre guidata da una emozione positiva.
Questa modalità è fantastica.
È la dimostrazione di come la nostra emotività governi le nostre giornate. Sta a noi scegliere come viverle. Tutto ciò che accade è neutro, in genere si tende a vedere, e spesso amplificare, l’aspetto negativo, ma è possibile anche vedere quello positivo. Ma di questo ne parlerò meglio prossimamente!
Un abbraccio!